miti sul colesterolo
Mito #1: il colesterolo alto non è ereditario
Infatti: SÌ
L’ipercolesterolemia familiare è una malattia genetica causata da una serie di mutazioni nel gene del recettore delle lipoproteine a bassa densità sul cromosoma 19. Questa alterazione genetica colpisce la capacità del fegato di regolare efficacemente il colesterolo “cattivo”, cioè le lipoproteine a bassa densità (LDL). Questo porta ad alti livelli di colesterolo totale e può causare il rischio di un disastro cardiovascolare (infarto, ictus).
Le diverse forme della malattia sono ereditarie. In caso di eredità autosomica recessiva, un bambino con due geni anormali da ciascun genitore si ammala, e l’ipercolesterolemia si manifesta nell’infanzia. La condizione di un tale bambino richiede una medicazione obbligatoria.
Nell’eredità autosomica dominante ci possono essere due varianti della malattia. Quando un bambino eredita un gene anormale da uno dei genitori, la malattia è più “leggera” e si manifesta più tardi. Quando un bambino eredita due geni anormali, la malattia si manifesta all’inizio dell’infanzia ed è più grave.
Oltre a queste forme esistono altre forme di ipercolesterolemia primaria e di ipercolesterolemia acquisita. Questi sono più facili da trattare.
Mito #2: Il colesterolo viene solo dal cibo.
fatto: NO.
L’80% del colesterolo è sintetizzato nel corpo. Pertanto, evitare gli alimenti che contengono colesterolo porterà solo problemi. Il corpo sintetizza circa 1000 mg di colesterolo al giorno, che è necessario per la digestione, lo sviluppo delle cellule, la produzione di vitamine e ormoni.
Uno squilibrio di colesterolo nel corpo è causato principalmente da problemi interni, non da una mancanza di alimentazione. I fattori determinanti sono:
- predisposizione ereditaria;
- malattie del fegato e dei reni;
- malattie virali;
- diabete mellito;
- droghe;
- squilibri ormonali;
- età.
Il colesterolo alto e l’ipercolesterolemia possono verificarsi con un consumo eccessivo di alimenti ricchi di grassi saturi (burro, carne grassa, uova, formaggio) e grassi trans (cibi fritti, tutti i fast food), con disturbi al fegato. Roas abbassa il colesterolo, vale la pena prendere se hai sempre il colesterolo alto.
Mito #3: Il colesterolo ha una funzione secondaria nel corpo.
In realtà: NO.
Il colesterolo è il componente più importante del metabolismo dei grassi e una parte strutturale di ormoni come estrogeni e testosterone, vitamina D e acidi biliari, che sono necessari per la digestione dei grassi; è usato per costruire le membrane cellulari. Nel sangue, il colesterolo è libero e legato alle proteine. Le lipoproteine a bassa densità (LDL) sono complessi di colesterolo con meno proteine (colesterolo “cattivo”). I loro livelli aumentano nel sangue quando i disturbi metabolici portano all’aterosclerosi.
Le lipoproteine ad alta densità (HDL) – complessi di colesterolo altamente proteici (colesterolo “buono”) – hanno proprietà protettive per i vasi sanguigni.
I livelli normali di colesterolo HDL sono compresi tra 0,9 e 1,9 mM/l. Una diminuzione da 0,9 a 0,78 mM/l comporta un aumento di quattro volte del rischio di aterosclerosi. Valori più alti si osservano su uno sfondo di intensa attività fisica, sotto l’influenza di farmaci che riducono i livelli di lipidi totali.
I livelli normali di colesterolo LDL sono inferiori a 3,5 mM/l. Un’elevata concentrazione di LDL (superiore a 4,0 mM/l) indica obesità, diminuzione della funzione tiroidea, può essere sullo sfondo dell’assunzione di beta-bloccanti, diuretici, contraccettivi. La diminuzione al di sotto di 3,5 mM/l è associata a fame, malattie polmonari, anemia, malignità.
Mito #4. Il colesterolo alto nel sangue causa l’aterosclerosi
Infatti: SÌ
Il colesterolo elevato – ipercolesterolemia – è un fattore indispensabile per lo sviluppo dell’aterosclerosi. Un alto rischio di aterosclerosi coronarica esiste già con valori superiori a 5,2-6,5 mmol/l (200-300 mg/dl), che è una zona di confine o di rischio. Valori di 6,5-8,0 mmol/l indicano una moderata, e valori superiori a 8,0 mmol/l indicano una grave ipercolesterolemia. Livelli inferiori a 5,2 mmol/l (200 mg/dl) sono considerati sicuri. In questo caso, il rischio di aterosclerosi è minimo.